Che la Sicilia sia immersa in un pantano lo si nota soprattutto quando si parla di lavoro e disoccupazione. A pagare la perenne crisi occupazionale sono soprattutto i giovani, costretti quasi sempre a fare le valigie e trovare fortuna altrove. Secondo l'’Istat, nel 2015, il 55,9% dei giovani siciliani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato, un numero che nel giro di dieci anni è cresciuto di oltre dieci punti percentuali. Nel 2005, infatti, il tasso di disoccupazione giovanile si attestava al 44,8%. Anche i Neet (ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano), a giugno di quest’anno erano ben 318 mila, il 43% della popolazione dell'’Isola. Un esercito di risorse umane “sprecate” in un contesto che offre scarsissime opportunità.

Contestualmente, è in profonda crisi anche l'’occupazione del settore artigiano, il vero cuore dell'’economia italiana. Secondo la Cgia Mestre (associazione artigiani e piccole imprese di Mestre), dall'’inizio della crisi (2009) fino ad oggi, gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane sono diminuiti del 45% in tutto il territorio nazionale. In Sicilia la flessione è ancora più allarmante, poichè nello stesso arco di tempo la perdita è stata del 58%.

A pesare, però, non è soltanto la crisi, ma anche e soprattutto le inadeguate politiche del lavoro, accoppiate a un carico fiscale sempre più pesante da sostenere per le imprese italiane.

“Ricordo - ha affermato a questo proposito il segretario della Cgia Renato Mason - che nell'’ultimo comma dell’'articolo 45 della nostra Costituzione si afferma che la legge deve provvedere alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato. In questi ultimi decenni, invece, questo principio spesso è stato disatteso, in particolar modo dalle norme in materia fiscale che hanno aumentato in maniera sconsiderata il carico fiscale e contributivo anche sugli artigiani”.

Se non si parte da un supporto alle imprese e da una defiscalizzazione delle stesse, a poco serviranno gli incentivi alle assunzioni o la promozione di progetti per l’'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il recentissimo “Garanzia Giovani”, per esempio, ha portato all’'attivazione di oltre 47 mila tirocini in Sicilia dal mese di giugno al mese di ottobre 2015, ma questi tirocini non si sono certo trasformati in assunzioni altrettanto numerose.

Oriana Sipala