"Il 10 dicembre il comitato interministeriale per la transizione ecologica aveva detto che noi puntiamo al 2035. Attendiamo le decisioni della Commissione Ue e del Consiglio ma come Italia riteniamo che il 2035 sia una come data ragionevole". Lo ha detto il ministro dei Trasporti e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenuto alla festa del Foglio parlando dello stop alle auto diesel e benzina dal 2035. "Io credo che l'atteggiamento giusto sia quello di dire è una sfida molto complessa, dobbiamo dotare il nostro Pese delle capacità di vincerla", ha aggiunto Giovannini.

"Parliamo di automobili o di automotive?", ha detto il ministro.

"Se parliamo di automobili sappiamo che l'elettrico richiede molti meno pezzi rispetto a un motore endotermico ma se pensiamo all'automotive allora anche grazie al Pnrr stiamo spingendo la sostituzione di mezzi inquinanti con mezzi non inquinanti in cui l'Italia ha la grande possibilità di creare o di attirare nel nostro paese aziende a produrli qui invece che importarli. Nei prossimi anni dobbiamo buttare via quasi 50mila autobus che oggi importiamo. Abbiamo messo 300 mln del Pnrr per favorire la filiera nazionale. Abbiamo introdotto in legge di Bilancio un fondo di 2 mld sulla mobilità sostenibile che inizia dall'anno prossimo e con i decreti di inizio anno 1 mdl all'anno fino al 2030 proprio per l'automobile con interventi sul lato della domanda e dell'offerta", ha spiegato Giovannini.

"Un impegno tardivo ma molto rilevante e la scelta di attuazione è quella di non usare tutti i fondi per stimolare l'acquisto ma di lasciare una quota consistente per la riconversione del settore", ha aggiunto Giovannini. La scadenza del 2035 è una opportunità? "Nell'automotive ancora di più", ha sottolineato il ministro.