Bustine di zucchero al bar, di salse come ketchup e maionese servite nei fast food e nei ristoranti verso l'addio, anche se sarà possibile portarle a casa per il take-away. Il divieto è contenuto nella proposta presentata dalla Commissione Ue per il nuovo regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio. Se sarà definitivamente approvata le confezioni e le modalità di consumo di alcuni prodotti cambiare drasticamente. Sarà invece possibile portarle a casa per il take-away.
Le confezioni bandite
Non dovrebbero essere più commercializzate: bustine di zucchero al bar, di sale, pepe, di salse come ketchup e maionese servite nei fast food e nei ristoranti. Stop anche alle bustine a disposizione dei clienti degli hotel contenenti bagnoschiuma e shampoo o alle bottigliette con creme per corpo e mani. Più in generale, stop alle confezioni monouso per cibi e bevande consumati all’interno di ristoranti e caffè, per frutta e verdura, flaconi in miniatura per shampoo e altri prodotti negli hotel. Per quanto riguarda gli imballaggi monouso per frutta e verdura fresca di peso inferiore a 1,5 kg, "a meno che non vi sia una comprovata necessità di evitare perdita di acqua o perdita di turgore, rischi microbiologici o shock fisici". In pratica, verranno proibiti, se la proposta non sarà modificata dai colegislatori, "imballaggi monouso nel settore Horeca, contenenti singole porzioni o porzioni, utilizzati per condimenti, conserve, salse, creme per il caffè, zucchero e condimenti, ad eccezione di tali imballaggi forniti insieme ad alimenti pronti da asporto destinati al consumo immediato senza necessità di ogni ulteriore preparazione".
Gli imballaggi consentiti
Gli imballaggi destinati al compostaggio industriale saranno consentiti solo per bustine di tè, cialde di caffè, adesivi per frutta e verdura e sacchetti di plastica molto leggeri.
La motivazione
L'obiettivo è ridurre i rifiuti: la Commissione Ue punta infatti al riuso e al “vuoto a rendere” per bottiglie di plastica e lattine in alluminio. Secondo la proposta di regolamento, entro il 2030 il 20% delle vendite di bevande take-away dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili o usando i contenitori dei clienti, per arrivare all'80% nel 2040. La norma al vaglio dei governi nazionali e del Parlamento europeo ha già scatenato l’ira del settore del packaging italiano.
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