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Mutuo, può cambiare la rata, ecco quando e per chi

Mutuo, può cambiare la rata, ecco quando e per chi

Mutuo, può cambiare la rata, ecco quando e per chi

La crisi economica alle porte, almeno stando a quanto segnalato dall'ultima bussola redatta da Crif e MutuiSupermarket, non starebbe al momento scoraggiando coloro che hanno deciso comunque di investire sul mattone.

Nel secondo semestre del 2021 le compravendite di immobili sarebbero salite del 73,4%. Pare che i motivi di tale impennata siano da ricercare nei costi ancora interessanti delle abitazioni, quantomeno di alcune di esse che si vengono a trovare in specifiche zone geografiche nelle quali si può osservare tale tendenza. Secondo, ma non meno importante, motivo è rappresentato dalle condizioni ancora incoraggianti dei tassi applicati ai mutui. Una situazione che, tuttavia, dovrebbe ben presto cambiare ed anzi subire un'inversione di tendenza.

L'EurIrs, ovvero il parametro di riferimento dei finanziamenti a tasso fisso, per quanto concerne il mutuo ventennale, è arrivato fino allo 0,65% nel mese di ottobre, partendo lo scorso gennaio da una base zero con tanto di lunghe fasi in negativo. Ad ora il costo complessivo del mutuo regge senza deflagrare, più che altro per il fatto che lo spread applicato dalle banche rimane contenuto, con lo 0,2% sui tassi fissi e lo 0,9% sui variabili.

"Il sistema bancario continua a garantire un accesso al credito casa a prezzi molto ridotti, ma la situazione sul fronte tassi potrebbe iniziare a cambiare nel corso dei prossimi mesi", preannuncia l'ad di MutuiSupermarket.it Stefano Rossini. Il riferimento è in particolar modo all'impennata dell'EurIrs. Da agosto, infatti, i mutui a tasso fisso sono saliti dello 0,30%."Tale aumento però è stato recepito ad oggi in modo parziale e disomogeneo dalle offerte prodotto di mercato", sostiene l'esperto.

L'auspicato, ma al momento decisamente poco concreto, miglioramento delle prospettive economiche e il progressivo innalzamento dell'EurIrs porterà ad un inevitabile aumento del costo dei mutui, prosegue Rossini. Di certo l'inflazione al 4,1% registrata a ottobre ha già mandato uno scossone ad un primo spread, cioè quello dei titoli italiani sui tedeschi.

Secondo gli esperti, tuttavia, l'impatto sul mattone sarebbe almeno inizialmente poco dirompente (1%-1,5%), vista la prospettiva di un ritorno all'investimento immobiliare come forma di contrasto all'inflazione stessa.

redazione

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