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Sprechi di cibo, le istruzioni per ridurli

Sprechi di cibo, le istruzioni per ridurli

Sprechi di cibo, le istruzioni per ridurli

PALERMO – Durante il lockdown due italiani su cinque hanno ridotto gli sprechi alimentari (41%). È importante continuare in questa direzione per minimizzare quanto più le quantità di cibo finite in pattumiera. I motivi che inducono a buttare il cibo sono da ricondurre al fatto che questo si deteriora perché non consumato in tempo (32%) o conservato male (20%) o perché se ne prepara troppo (20%). Per evitare tutto ciò, basta seguire dei semplici consigli, come quelli proposti da Altroconsumo, e il gioco è fatto.

Innanzitutto, è bene compilare una lista della spesa prima di recarsi al supermercato: il primo passo è controllare in frigo e dispensa quali alimenti mancano, così da non avere doppioni; in secondo luogo bisogna pianificare i pasti della settimana, in modo da comprare i giusti prodotti e nella giusta quantità. Una volta giunti al supermercato, occorre fare attenzione a non lasciarsi tentare dalle offerte, che rischiano di far comprare più cibo rispetto alle proprie esigenze: dunque, la parola d’ordine è attenzione alla quantità, ma anche alla scadenza.

A casa bisogna conservare correttamente gli alimenti: quindi, per mantenere quelli freschi il più a lungo possibile occorre impostare correttamente la temperatura del frigo e riporre i prodotti nei giusti ripiani. Un utile consiglio che riduce la quantità di cibo in pattumiera scaduto è proprio l’organizzazione dei prodotti secondo la data di scadenza, portando avanti gli alimenti più vecchi e sistemando dietro quelli a più lunga conservazione.

Se è stato acquistato cibo in eccesso, in molti casi può essere congelato: non solo carne e pesce, ma si può congelare anche la verdura sia cruda che dopo averla cotta, e la frutta lavata e tagliata a pezzi. Ogniqualvolta si congela un alimento è bene annotare sul sacchetto o sul contenitore il suo contenuto e il giorno. Inoltre, contrariamente a quanto molti pensano, gli alimenti scongelati e poi cotti possono essere ricongelati.

Gli sprechi domestici spesso dipendono anche dalla scarsa informazione in tema di scadenze e di deperibilità dei cibi. A tal proposito, è importante conoscere bene la differenza tra la dicitura “da consumarsi entro” e quella “da consumarsi preferibilmente entro”. Erroneamente si interpretano tutte e due le espressioni in senso restrittivo.

Quando si trova la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” si ha a che fare con prodotti che garantiscono inalterato il proprio valore nutrizionale se consumati entro la data segnalata sulla confezione, anche in termini di gusto e di aroma. Dopo questa data le sue caratteristiche potrebbero essere compromesse: quindi, il prodotto potrebbe non avere lo stesso apporto di nutrienti o lo stesso gusto, ma sarà ancora commestibile. La valutazione dell’aspetto e dell’odore determinerà se è opportuno o meno consumare l’alimento.

Al contrario, la dicitura “da consumarsi entro” viene riportata sugli alimenti più deperibili, quindi su quei prodotti che richiedono più attenzione il cui termine di consumo è rigido. Anche qui è possibile una certa tolleranza, seppur più contenuta, affidandosi ai sensi e sempre che il prodotto sia stato conservato correttamente: ad esempio, il latte fresco si può consumare se scaduto da un giorno, oltre meglio di no.

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