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Le novità del decreto "Ristori", dopo il "Cura Italia" ed il "Rilancio"

Le novità del decreto "Ristori", dopo il "Cura Italia" ed il "Rilancio"

Le novità del decreto “Ristori”, dopo il “Cura Italia” ed il “Rilancio”

di Eloisa Bucolo

Pubblicato su un'edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale diffusa nella notte dopo la firma da parte del presidente Mattarella, il decreto Ristori è il primo importante provvedimento economico del governo per aiutare i lavoratori e le imprese colpite dalle nuove restrizioni.

Il testo interviene con uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e 6,2 miliardi in termini di saldo da finanziare.

Beneficiari
I benefici spettano alle imprese con partita IVA attiva che rientrano in una delle categorie ATECO individuate come quelle colpite dalle ultime misure restrittive. Saranno incluse anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato). Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda in precedenza.
L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 per cento di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio.

Nel decreto rilancio, i contributi per le partite IVA erano stati calcolati sulla base della perdita di fatturato tra i mesi di aprile 2019 e aprile 2020. A chi presenterà la richiesta per la prima volta, il contributo sarà calcolato allo stesso modo. La condizione è che il fatturato dell’aprile del 2020 sia meno del 66 per cento di quello di aprile del 2019, salvo per chi ha attivato la partita IVA soltanto dopo il gennaio 2019. Il fatto che la perdita di fatturato sia calcolata su aprile, ha ricordato Patuanelli, fa sì che il confronto sia fatto con un mese in cui, con il lockdown, la chiusura era totale (a differenza della situazione attuale, in cui almeno alcune attività continuano a svolgere una parte del lavoro).

Di seguito le principali misure introdotte:

1. Proroga della cassa integrazione
Con un intervento da 1,6 miliardi complessivi, vengono disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche.

2. Esonero dal versamento dei contributi previdenziali
Viene riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021.  L’esonero è determinato in base alla perdita di fatturato

3. Credito d’imposta sugli affitti
Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Il relativo credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato.

4. Cancellazione della seconda rata IMU
La seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le loro attività è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.

5. Reddito di emergenza
A tutti coloro che ne avevano già diritto e a chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio verranno erogate due mensilità del Reddito di emergenza.

6. Indennità da 800 euro per i lavoratori del settore sportivo
E' stata aumentata da 600 a 800 l''indennità destinata a tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto il beneficio previsto dai decreti “Cura Italia”  e “Rilancio”

7. Sostegno allo sport dilettantistico
Per far fronte alle difficoltà delle associazioni e società sportive dilettantistiche viene istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport. Il Fondo viene finanziato per 50 milioni di euro per il 2020 per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività, tenendo conto del servizio di interesse generale che queste associazioni svolgono, soprattutto per le comunità locali e i giovani.

8. Contributo a fondo perduto per le filiere di agricoltura e pesca
Viene istituito un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive.
Il sostegno viene effettuato attraverso la concessione di contributi a fondo perduto a chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e a chi ha subito un calo del fatturato superiore al 25% nel novembre 2020 rispetto al novembre 2019.

9. Salute e sicurezza
È previsto un insieme di interventi per rafforzare ulteriormente la risposta sanitaria del nostro Paese nei confronti dell’emergenza Coronavirus. Tra questi:
-     lo stanziamento dei fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i   medici di famiglia;
-     l’istituzione presso il Ministero della salute del Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing.

10. Giustizia
Il decreto prevede anche specifiche misure per il settore giustizia. Tra l’altro, si introducono disposizioni:
-       per l’utilizzo di collegamenti da remoto per l’espletamento di specifiche attività legate alle indagini preliminari e, in ambito sia civile che penale, alle udienze;
-       per la semplificazione del deposito di atti, documenti e istanze.

 

 

 

 

Eloisa Bucolo

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