Ottime notizie per i lavoratori con redditi medio-bassi: a partire da gennaio 2025, chi guadagna fino a 20.000 euro annui potrà beneficiare di un nuovo bonus in busta paga, previsto dalla Legge di Bilancio 2025. Questa misura sostituisce lo sgravio contributivo applicato fino al 31 dicembre 2024, che aveva ridotto di 7 punti percentuali i contributi a carico del lavoratore per redditi fino a 25.000 euro annui.
Cosa prevede il nuovo trattamento integrativo
L’articolo 1, comma 4 della Legge di Bilancio 2025, introduce un trattamento integrativo rivolto ai lavoratori dipendenti con un reddito complessivo annuo non superiore a 20.000 euro. Questo bonus si somma al trattamento di 100 euro mensili (ex bonus Renzi) già riconosciuto a chi ha un reddito annuo fino a 15.000 euro.
Nel cedolino paga, il nuovo bonus sarà identificato come: "Trattamento integrativo ai sensi del comma 4, articolo 1, legge n. 207 del 30 dicembre 2024".
Importi del bonus: fasce di reddito
A differenza del precedente bonus Renzi, il nuovo trattamento integrativo non prevede un importo fisso, ma varia in percentuale sul reddito percepito. Le fasce di applicazione sono:
- Reddito fino a 8.500 euro annui (653 euro lordi mensili): il bonus è pari al 7,1% dello stipendio.
- Reddito tra 8.500 e 15.000 euro annui (1.153 euro lordi mensili): il bonus è pari al 5,3% dello stipendio.
- Reddito tra 15.000 e 20.000 euro annui (1.538,46 euro lordi mensili): il bonus è pari al 4,8% dello stipendio.
Ecco una tabella che illustra i valori netti del bonus in base allo stipendio lordo mensile:
Stipendio mensile lordo | Importo bonus (netto) |
---|---|
400 € | 28,40 € |
500 € | 35,50 € |
600 € | 42,60 € |
700 € | 48,85 € |
800 € | 54,15 € |
900 € | 59,45 € |
1.000 € | 64,75 € |
1.100 € | 70,05 € |
1.200 € | 75,12 € |
1.300 € | 79,92 € |
1.400 € | 84,72 € |
1.500 € | 89,52 € |
Un bonus esentasse
Il nuovo bonus è esentasse, il che significa che gli importi indicati sono netti e non soggetti a tassazione. Tuttavia, è importante considerare che l’eliminazione dello sgravio contributivo comporterà un aumento della quota di contributi a carico del lavoratore. Di conseguenza, il nuovo trattamento integrativo servirà in gran parte a compensare questa differenza.
Questa misura mira a sostenere i lavoratori con redditi più bassi, garantendo loro un incremento del potere d’acquisto.
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