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Zone Franche Montane, si prova a superare lo stallo sul Ddl

Zone Franche Montane, si prova a superare lo stallo sul Ddl

Zone Franche Montane, si prova a superare lo stallo sul Ddl

ROMA - “Le zone franche montane in Sicilia sono indispensabili, per questo in Commissione per le politiche dell’Unione europea del Senato, da relatrice del disegno di legge che dà il via alla loro istituzione, mi sono espressa a favore di questo provvedimento tanto atteso dai siciliani. Ne sono coinvolti ben 133 comuni, a rischio desertificazione per via dello spopolamento progressivo dovuto alla mancanza di opportunità lavorative di queste zone. Territori che pure hanno grandi potenzialità, comuni che attendono da tempo una fiscalità di sostegno al loro tessuto economico che lentamente si sta spegnendo e che invece dovrebbe essere tutelato e valorizzato”.

Così in una nota Gabriella Giammanco, portavoce in Sicilia di Forza Italia e vicepresidente del gruppo azzurro al Senato. “Si tratta di aree dell’Isola in cui esistono microeconomie uniche, che non possiamo lasciare morire - aggiunge -. Mi auguro, quindi, che il Parlamento possa presto convertire in legge questo provvedimento”.

Anche la senatrice Tiziana Drago, del gruppo Misto, è intervenuta sul recente parere favorevole espresso dalla Commissione Parlamentare Questioni Regionali sulla proposta di legge per le Zone Franche Montane in Sicilia.

“Ho fortemente appoggiato e perorato il disegno di legge per garantire adeguati sostegni alle Zone Franche Montane siciliane – dice Drago – e il parere positivo della Commissione Questioni Regionali non fa altro che confermare la necessità di provvedere ad adeguati sostegni a delle aree svantaggiate sotto il profilo economico e infrastrutturale. Il nuovo ministro per gli affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini, dal canto suo, nell’intervento odierno ha dimostrato come sia nelle sue intenzioni intraprendere un percorso organico e composito e questo mi rende fiduciosa per il futuro”.
“Mi preme infatti evidenziare come sia opportuno garantire la piena autonomia alle Regioni a Statuto Speciale, ancor prima di procedere con l’autonomia differenziata. Con questa legge, in particolar modo, avremo la possibilità di valorizzare l’economia e la bellezza di decine e decine di piccoli Comuni che stanno subendo crisi economica, spopolamento, chiusura delle attività e delle Pmi. Comuni che rappresentano la spina dorsale della tradizione, dell’eccellenza e del buon vivere della Sicilia. Le esenzioni dalle imposte e gli aiuti finanziari previsti potranno consentire di superare ataviche difficoltà e di mettere a pari condizioni i Comuni delle fasce montane con il resto del territorio”.

Poi la senatrice prosegue: “Non da ultimo voglio sottolineare l’importanza fondamentale della parte finale del parere della commissione che evidenzia, per la prima volta nero su bianco, come occorra applicare concretamente gli ancora inapplicati articoli 36, 37 e 38 dello Statuto Siciliano. Degli articoli che darebbero un impulso straordinario all’economia isolana ma che sono rimasti, colpevolmente, lettera morta. Adesso non si perda altro tempo: si approvi questa legge attesa da tempo e per la quale sindaci e comunità si sono mobilitate anche in forme estreme e civili di protesta”.

Patrizia Penna

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