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Green pass al lavoro, monta la protesta dei sindacati

Green pass al lavoro, monta la protesta dei sindacati

Green pass al lavoro, monta la protesta dei sindacati

Come era prevedibile l'ipotesi di Confindustria su un green pass anche nelle fabbriche, forse nell'intenzione di spronare il governo a misure più restrittive in termini di prevenzione dei contagi sui luoghi di lavoro, trova l'opposizione rinnovata dei sindacati.

La Cgil interviene con il suo segretario generale, Maurizio Landini, sottolineando che Confindustria non può decidere su questioni demandate alla sola responsabilità dell'Esecutivo. "Spero che sia il caldo", commenta il leader di Corso d'Italia la proposta sul Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro. Poi spiega: "In questo anno di pandemia i lavoratori sono sempre andati in fabbrica in sicurezza. Rispettando i protocolli e le norme di distanziamento. Non sono le aziende che devono stabilire chi entra e chi esce". Landini aggiunge: "Certamente una scelta di questo tipo la può compiere solo il governo".

Per la Cisl "il ruolo delle parti sociali è favorire in maniera responsabile la vaccinazione in tutti i luoghi di lavoro e nelle aziende che si sono rese disponibili a costituire hub vaccinali aggiuntivi a quelli della sanità pubblica, come avevamo sottoscritto il 6 aprile scorso insieme alla Confindustria ed alle altre associazioni imprenditoriali per tutelare la salute collettiva e quella dei lavoratori. Porre dei vincoli di accesso ai luoghi di lavoro mediante il green pass non rientra nel perimetro del protocollo ed in ogni caso è una modalità discriminatoria di controllo che non può essere imposta con una circolare alle aziende".

(ANSA)

redazione

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