La scuola non si ferma, anzi. Come annunciato, di recente, dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è in arrivo il piano estivo, che consentirà alle studentesse e agli studenti di recuperare la socialità perduta nell’ultimo anno e di rafforzare gli apprendimenti, usufruendo anche di laboratori per il potenziamento delle competenze.
Il budget totale messo a disposizione dal MIUR è di 510 milioni di euro.
Ma quanti di questi andranno effettivamente nelle tasche del singolo docente?
A fare questo calcolo è stata la testata specializzata Tecnica della Scuola, la quale - così come riporta il sito Skuola.net - per quanto riguarda i progetti rientranti nel fondo PON ha previsto vari scaglioni di compenso, a seconda del ruolo - esperto, tutor per la conduzione dei moduli formativi, supporto organizzativo, referente per la valutazione - e dell’impegno prodotto.
Tra i vari incarichi, il massimo sarà ad appannaggio dei docenti che svolgono il ruolo di “esperto”, per i quali la programmazione PON prevede l’attribuzione di un compenso lordo omnicomprensivo che può arrivare fino a 70 euro all’ora.
Per il ruolo di tutor, invece, ci saranno 30 euro all’ora lordi omnicomprensivi.
Ma questi non saranno gli unici guadagni dei prof in quel periodo.
I progetti PON, infatti, investono sono solo una parte dei fondi messi a disposizione per l’apertura delle scuole in estate.
Per tutte le altre tipologie di progetti imbastiti con finanziamenti provenienti da fonti ministeriali o dagli enti locali, là dove non diversamente specificato dall’autorità competenti, la quota oraria da attribuire ai docenti dovrà fare riferimento - sempre secondo quanto riportato da Tecnica della Scuola - al Contratto Collettivo Nazionale del settore scuola.
SKUOLA.NET
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