Il percorso del disegno di legge sulla sicurezza in Senato procede a passo lento, in attesa delle modifiche che il governo dovrebbe introdurre per rispondere ai rilievi formulati dal Quirinale su alcune misure. Tra queste, figurano il carcere per le detenute in gravidanza o madri di bambini di età inferiore a un anno e il divieto di utilizzo delle SIM card per i migranti. La certezza di una terza lettura appare ormai consolidata, ma al momento non ci sono testi ufficiali delle modifiche. Solo quando questi saranno definiti si potrà accelerare il processo.
Secondo fonti della maggioranza, la strategia potrebbe prevedere di chiudere la discussione nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia senza apportare modifiche sostanziali, né dare un mandato ai relatori. Poi, al momento del passaggio in aula, il ddl potrebbe subire modifiche "chirurgiche", seguite da un esame rapido e blindato alla Camera. Un iter che, secondo le intenzioni, consentirebbe al centrodestra di portare a casa un provvedimento simbolico.
La Lega continua a fare dichiarazioni in favore dell'approvazione del testo così com'è, senza ulteriori modifiche. Tuttavia, se Palazzo Chigi decidesse di intervenire, sarà difficile non agire, soprattutto considerando che le misure relative alla protezione delle forze dell'ordine, dopo gli scontri in piazza a Roma, Torino e Bologna, potrebbero trovare spazio in altri provvedimenti, come ha chiarito il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Rimandare il dibattito in aula, con possibili tempi contingentati, potrebbe dare al governo la possibilità di calibrare con precisione le modifiche, evitando che l'introduzione di nuovi emendamenti in commissione generi un'ondata di subemendamenti da parte delle opposizioni, che già hanno presentato oltre 1.500 proposte di modifica.
Oggi le commissioni hanno avviato l’esame degli emendamenti all'articolo 15, relativo alle detenute madri, tutti bocciati, come è accaduto finora per gli altri articoli già esaminati.
Marco Lisei (Fdi), relatore della commissione Affari costituzionali, non esclude che la prossima settimana possa esserci una riunione politica a Palazzo Madama per fare il punto sulla situazione.
Un esponente delle opposizioni osserva invece che "sanno che il testo va cambiato" per evitare l'impasse che si è verificata con il tema dell'autonomia. "Vedremo cosa decideranno nelle prossime ore, ma al momento sono indecisi e incerti sul da farsi", aggiunge.
(askanews)
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