Le proiezioni di queste ultime ore, arrivate a coprire poco più del 60% dei seggi, vanno confermando quanto previsto a Palermo in una campagna elettorale arroventatasi a seguito delle indagini della procura sui nuovi rapporti cosche-politica.

Ma sempre segnata dalla previsione di una rinuncia al voto di grosse proporzioni, che ha superato le aspettative con il 58,15% di aventi diritto al voto lasciatisi scivolare nel gorgo dalla sfiducia a cui hanno fatto da contraltare la giornata di sole da trascorrere al mare e la partita serale che ha suggellato il ritorno in Serie B del Palermo, con l’impressionante partecipazione del pubblico sia sugli spalti della favorita che per le strade del centro città fino alle ore piccole. Una situazione alla quale ha senz’altro concorso il forfait di oltre 200 persone tra presidenti di seggio e scrutatori.

I risultati vedono Lagalla già sindaco di Palermo con il 48,41% delle preferenze e un distacco, netto, ma inferiore a quello previsto, di 20 punti percentuali rispetto a Miceli, scelto da poco più del 28% dei votanti.

Al terzo posto si piazza Fabrizio Ferrandelli, con il 14,24% delle preferenze, seguito dalla candidata di sinistra Rita Barbera al momento al 3,87%. Fanalini di coda, l’eurodeputata Francesca Donato che ha corso con la lista indipendente Rinascita Palermo (3,74% dei voti) e Ciro Lo Monte, con l’1, 12% delle preferenze.

"Ringrazio gli elettori che hanno deciso di assegnarmi il ruolo di sindaco per il quinquennio a Palermo – ha dichiarato a caldo Roberto Lagalla ai cronisti nel comitato allestito per seguire lo spoglio. Questa grande astensione, però, lascia pensare. Cominceremo sin dall’insediamento, assieme alla coalizione e a tutto il Consiglio comunale, di maggioranza e opposizione, a lavorare per questa città afflitta da tante difficoltà. Interloquiremo subito con il governo nazionale sul bilancio”. Oltre a ringraziando gli elettori che hanno deciso di sostenere le 9 liste di centrodestra a suo sostegno, Lagalla non ha mancato di sottolineare l’appoggio ricevuto dall'esecutivo regionale.

Ma non si sono fatte attendere in queste ore anche le valutazioni critiche su questo esito elettorale. “Sono state le elezioni più controverse della storia di Palermo. Gli elementi raccolti ci dicono che il sistema elettorale va cambiato, il neosindaco vince con un distacco sì netto ma con un’affluenza alle urne troppo bassa”.

Elezioni comunali 2022, gli altri comuni del Palermitano

La sfida elettorale delle amministrative 2022 ha incluso anche 27 comuni della provincia di Palermo. A Valledolmo, il sindaco uscente e unico candidato Angelo Conti, si è riconfermato già ieri sera quando nel comune delle Madonie il conteggio dei votanti ha superato il 62%.Al voto sono andati anche i comuni di Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Blufi, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Chiusa Sclafani, Ciminna, Ficarazzi, Gangi, Giardinello, Isnello, Mezzojuso, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Prizzi, San Cipirello, Santa Flavia e Trappeto. Tra i dati rilevanti c’è l’elezione del primo sindaco donna a Prizzi: si tratta di Antonella Comparetto, già vicesindaco. Pietro Polito vince invece a Petralia Sottana, battendo l’uscente Leonardo Neglia.A Petralia Soprana Pietro Macaluso si conferma sindaco per la terza volta. Lunga la lista dei sindaci eletti per la seconda volta: Luigi Cino, sindaco uscente di Camporeale, Marcello Catanzaro a Isnello, Antonino De Luca a Giardinello, Tommaso Di Giorgio, a Bisacquino, Pino Virga a Altavilla Milicia e ancora Francesco Di Giorgio a Chiusa Sclafani Rosdario Petta a Piana degli Albenesi.A Castellana Sicula vince di nuovo Franco Calderaro con l’84,5% delle preferenze mentre a Campofelice di Fitalia, il comune meno popoloso tra quelli chiamati al voto, Pietro Aldegheri totalizza addirittura con il 97,4% dei voti.