Dunque, vi sono sempre strumenti efficaci per combattere l’evasione, cioè a dire per impedire ai soliti furbetti di non pagare quanto dovuto, obbligando i bravi contribuenti a pagare di più, alimentando così uno squilibrio tra cittadini. C’è da aggiungere che nel 2017 il canone verrà ulteriormente abbassato a 90 euro.
Questo è un vantaggio per la Rai. Ma essa deve ora occuparsi di migliorare il servizio pubblico e soprattutto tagliare la sua spesa cattiva fatta di sprechi e di somme pagate fuori misura.
Anche alla Rai è stato applicato il tetto di 240 mila euro da pagare sia al dirigente che agli artisti. Ma questi ultimi, con la solita furbizia, stanno via via passando ai produttori di spettacoli e servizi, eludendo in tal modo la norma di rigore che doveva essere applicata anche nei loro confronti. I furbetti trovano sempre il modo per gravare sui cittadini onesti.
Il Governo aveva messo mano a un altro settore, ove vi è una grossa evasione: quello della tassa di proprietà sulle auto che, anche in questo caso viene evasa per oltre un terzo del suo ammontare.
In che modo? Eliminando questa tassa che è iniqua, perché è una vera e propria patrimoniale, e perché è pagata dai cittadini non in proporzione all’uso di auto e mezzi di trasporto, per cui chi percorre mille km e chi percorre 100 mila km paga la stessa tassa.
Il Governo aveva pensato di trasferire le entrate provenienti da essa addizionando le accise sui carburanti, una manovra semplice che avrebbe portato a conseguire diversi obiettivi, senza penalizzare nessuno, ma anzi favorendo i buoni contribuenti.
Insomma, è la solita questione della cultura del favore, secondo la quale si aiutano gli amici degli amici si grava su chi non ha santi in Paradiso. Ma l’iniziativa di trasferire la tassa di proprietà (o bollo sulle auto) dal pagamento diretto a quello indiretto, attraverso l’aumento delle accise, è stato accantonato, non si sa bene per quel motivo: ma certo mantiene l’evasione elevata cui prima si accennava.
Probabilmente l’evasione c’è anche per la lentezza della burocrazia che non effettua i controlli incrociati tempestivamente, per cui nel medio-lungo periodo gli evasori hanno gioco facile, per esempio cancellandosi dagli elenchi delle Camere di commercio, cambiando azienda e ricorrendo ad altre meschine attività per arricchirsi indebitamente.
Va da sé che una certa considerazione deve aversi nei confronti di quei piccoli imprenditori o artigiani che non ce la fanno a stare sul mercato, anche per il gravame fiscale, che è spesso insopportabile ed iniquo, non solo per la quantità ma anche per i numerosi adempimenti spesso formali e inutili.
L’evasione va combattuta anche utilizzando gli innumerevoli strumenti digitali ormai a disposizione della pubblica amministrazione. Bisogna farlo, altro che chiacchiere
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