I dati del secondo trimestre 2016 non si rivelano positivi per le imprese artigiane a vocazione turistica del Nisseno. Calano, infatti, del 2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le "pmi" artigiane che a Caltanissetta operano in attività economiche legate al settore. Sono 789 su un totale di 3.455 le imprese che risultano registrate nel periodo compreso fra aprile e giugno 2016 e rappresentano il 22,8% del tessuto imprenditoriale interessato dalla domanda turistica nel Mezzogiorno. Peggio di Caltanissetta, Isernia -4,5 per cento, Caserta -3,4,  Avellino -2,3, Chieti e Siracusa -2,1. A rilevarlo è l’Osservatorio dell’Ufficio studi di Confartigianato Sicilia su dati Unioncamere-Infocamere. Nonostante la riduzione delle imprese del settore, la provincia nissena è quarta fra le dodici province del Meridione per maggiore "quota di artigianato potenzialmente interessato da attività turistiche", 22,8 per cento, dopo Napoli 24, Palermo 23,7 e Agrigento 23,6. A seguire Reggio Calabria 22,6, Catania 21,9, Messina 21,7, Caserta 21, Siracusa 20,8, Trapani 20,7, Enna 20,4 e Crotone 19,4.
Beniamino Tarcisio Sberna, presidente di Confartigianato imprese Caltanissetta spiega, in una nota, che "a fare da traino, nonostante il calo registrato, sono alcuni comparti chiave, individuati in otto ambiti. L’agroalimentare con 307 imprese, altre attività manifatturiere e dei servizi con 169, ristoranti e pizzerie con 134, bar, caffè, pasticcerie con 75, trasporti con 51,  abbigliamento e calzature con 51, attività ricreative, culturali, intrattenimento con un'impresa, giornali, guide editoria con un'impresa". In Sicilia, nell'ambito dell'artigianato turistico, è Catania a vantare il maggior numero d'imprese, 3.718, +1 per cento. A seguire Palermo 3.468, +0,1; Messina 2.461, -1,4; Agrigento 1.432, +0,2; Trapani con 1.451, +0,4; Siracusa 1.292, -2,1; Ragusa 1.106, -0,2; Enna 651, -1,1.