La temuta seconda ondata di coronavirus è già realtà? L'aumento dei casi degli ultimi giorni va oltre le più nere aspettative e, mentre la corsa al vaccino si fa affannosa, si paventa che le rianimazioni del Centro - Sud non abbiano posti letto a sufficienza.
"Siamo molto preoccupati per le Regioni meridionali - afferma all'ANSA il presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo - dove rileviamo una maggiore impreparazione a far fronte ad un eventuale peggioramento della situazione". Nel commentare l'attuale andamento della pandemia in Italia , il presidente Vergallo aggiunge che se non si mettono in atto le necessarie misure di ulteriore contenimento "in meno di un mese le terapie intensive al Centro-Sud, soprattutto in Lazio e Campania, potranno andare in sofferenza in termini di posti letto disponibili"Intano l'Oms avverte che l'età media del contagio si è abbassata: si moltiplicano i casi anche tra i bambini che all'inizio si credevano immuni o quasi.
Preoccupazione condivisa da Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e consulente del ministro della Salute, che evidenzia come che da giugno in poi si sono raddoppiati i casi ogni mese " adesso siamo a oltre 4mila casi. Quindi rischiamo fra un mese di avere oltre 8mila casi al giorno e tra due mesi, quando arriverà l’’influenza, di avere 16mila casi in un giorno".
Oggi siamo in una condizione non certamente allarmante rispetto ad altre regioni - ha affermato Nello Musumeci che poi però ha precisato: “Siamo in condizioni di poter guardare alle prossime settimane non con serenità ma pronti ad affrontare il peggio”.
Il governatore della Sicilia fa sapere che si stanno creando reparti specializzati per il Covid per fare fronte ad eventuali terapie di contagio particolarmente gravi. "Su 5 milioni di abitanti abbiamo in Sicilia 30 ricoverati in terapia intensiva, il fenomeno è particolarmente contenuto. Ci sono poi 300 ospedalizzati ma sono quelli che hanno bisogno di stare sotto il diretto controllo medico”.
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