di Eloisa Bucolo
Nel 2019, la quota di bambini di 0-2 anni che hanno usufruito del “bonus asilo nido”, introdotto con la legge n. 232/2016, è stato il 29,5% al Centro, il 22,7% al Nord, il 16,4% nelle Isole e il 15,1% al Sud.
Nel suo primo anno di erogazione, il bonus aveva comportato una spesa totale di circa 76 milioni di euro, mentre nel 2019 la fruizione del contributo si è ampliata, con un importo complessivo di quasi 241 milioni di euro, erogato a 289.496 utenti.L’importo medio annuo percepito è passato da 625 euro del 2018 a 833 euro del 2019..
Si differenzia notevolmente anche l’importo pro capite: dai 247 euro del Centro ai 106 euro del Sud (179 euro la media nazionale). Notevole variabilità si riscontra anche a livello regionale: se in Valle d’Aosta, Umbria e Lazio percepiscono il bonus più di 30 bambini su 100, in Calabria, Campania e Sicilia il contributo statale raggiunge meno di 14 bambini su 100.
La quota di bambini di 2 anni - si legge nel report - iscritti come “anticipatari” si è ridotta lievemente nel tempo: dal 15,7% dell’anno educativo 2011/2012 al 14,8% del 2018/2019, riduzione che nell’ultimo anno ha riguardato solo le Regioni del Mezzogiorno.
È quanto emerge dal report diffuso dall’Istat su “Offerta di asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia” relativo all’anno 2018/2019.
Tra le cause più frequenti per cui non si utilizzano i nidi: il costo eccessivo del servizio, il rifiuto della domanda, la lontananza da casa delle strutture o gli orari troppo scomodi. La spesa che andrebbe a gravare sulla famiglia è la causa più frequente della rinuncia al nido: dall’8% del 2008 all’12,8% nel 2019
Al Centro-nord il numero di utenti del bonus si mantiene sotto il totale dei posti disponibili nei nidi pubblici e privati mentre nel Mezzogiorno tale margine si annulla completamente e i beneficiari del bonus nel 2019 si collocano poco sopra i posti censiti al 31 dicembre 2018 .
La minore concentrazione dei contributi erogati e dei beneficiari al Mezzogiorno va correlata alla minore disponibilità di servizi e di posti negli asili nido in questa area del Paese, che condiziona l’accesso delle famiglie alla fruizione del contributo statale.
Le potenzialità delle misure di sostegno economico a supporto della domanda di asili nido sono quindi
condizionate dallo sviluppo dell’offerta dei servizi sul territorio. In assenza di un ampliamento della
dotazione dei posti disponibili nelle aree più svantaggiate del Paese, tali misure non si potranno tradurre
in un impulso alla domanda di servizi e sarà difficile riscontrare un incremento della fruizione
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