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Qualità ed efficienza dei servizi: in Sicilia c'è ancora tanta strada da fare

Qualità ed efficienza dei servizi: in Sicilia c'è ancora tanta strada da fare

Qualità ed efficienza dei servizi: in Sicilia c’è ancora tanta strada da fare

La qualità della vita si misura soprattutto dal welfare e dai servizi che una società è in grado di offrire. Se questi sono scarsi, scarsa sarà la soddisfazione dei cittadini. Tra i servizi più importanti vi sono senza dubbio le attività di assistenza sociale e sanitaria, che possono essere erogate in strutture di tipo residenziale oppure a domicilio.

Il Rapporto Bes 2016 dell’Istat guarda anche a come tali servizi vengono erogati in Italia e, ancora una volta, giunge alla conclusione che esiste un divario non indifferente tra Nord e Sud. Lo si nota, per esempio, dalla disponibilità di posti letto che i presidi socio-sanitari e socio-assistenziali sono in grado di garantire: una disponibilità che nelle regioni settentrionali è molto più alta che nel Mezzogiorno. Se, infatti, al Nord il numero di posti letto in tali strutture è pari a 9,1 per ogni mille abitanti, al Sud il numero scende a 3,5 per mille. In Sicilia va un po’ meglio (4,7 per mille), ma siamo ancora ben lontani dalle performances settentrionali.

Lo stesso discorso vale per i bambini presi in carico dai servizi comunali per l’infanzia. Servizi indispensabili soprattutto per quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Nelle regioni settentrionali, il 17% dei bambini con un’età compresa tra zero e due anni è affidato proprio a queste strutture comunali. Una percentuale addirittura più alta si riscontra nelle regioni del Centro (17,8%), mentre al Sud ci si ferma a un misero 4,6%. La Sicilia non si discosta molto da questo risultato, riportando un tasso del 5%.

Nel Mezzogiorno, inoltre, è parecchio alta la percentuale di famiglie che dichiarano di avere difficoltà nell’accesso a vari servizi (tra cui farmacie, pronto soccorso, ufficio postale, polizia, carabinieri, uffici comunali, asilo nido, scuola materna, scuola elementare, scuola media inferiore, negozi di generi alimentari, mercati, supermercati). Tale percentuale si attesta al 10,4%, contro il 6,5% del Centro e il 4,8% del Nord. Anche nella nostra Isola si conferma la cifra del 10,4%.

Spostando poi l’attenzione su servizi di altro tipo, la situazione non cambia. Le irregolarità nell’erogazione del servizio elettrico, per esempio, sono più frequenti al Sud. Qui si parla infatti di una media di 4 interruzioni per utente nel 2015 (che diventano 5,2 in Sicilia), mentre nelle regioni centrali e settentrionali, il numero scende rispettivamente a 1,5 e 2,1 interruzioni per utente.

Infine, per quanto rigurada l’allacciamento delle famiglie alla rete di distribuzione del gas metano, proprio nel Mezzogiorno si riscontra l’aumento più evidente, anche se per raggiungere i numeri delle regioni oltre lo Stretto, c’è ancora tanta strada da fare. Nel Centro-Nord, infatti, il numero di famiglie allacciate alla rete di distribuzione del gas metano si aggira intorno all’85,6%, mentre al Sud la cifra è ferma al 59,7%. In Sicilia, poi, si scende ancora, fino ad arrivare al 51,3%. C'è ancora tanto, troppo spazio per un miglioramento dei servizi.

Oriana Sipala

oriana sipala

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