L’elenco delle famiglie siciliane che percepiscono il reddito di cittadinanza ha subìto, nel passaggio al 2022, una importante sfoltita: se nel 2021 erano ben 282.269 i nuclei familiari coinvolti, per un totale di 703.311 persone, nel 2022 il numero delle famiglie è sceso a 244.784, e 604.239 persone.
Quasi centomila percettori in meno
Quasi centomila soggetti in meno, secondo l’osservatorio dell’Inps, mentre l’importo mensile medio è rimasto sostanzialmente invariato: da 626 euro si passa nell’anno corrente a 636 euro. Una flessione anche nei numeri che riguardano la pensione di cittadinanza: se nel 2021 ne usufruivano 25.699 famiglie, nel 2022 si passa a 17.764, per un numero totale di 20.811 soggetti, contro i 29.530 dello scorso anno. L’importo nel 2022 è leggermente cresciuto, passando da 270,36 euro a 302,21 euro. In totale, si parla di una riduzione di 107.794 soggetti, che in termini percentuali si attestano sul 15%.
Nonostante la diminuzione, la Sicilia rimane nei posti più alti della classifica delle regioni italiane con il maggior numero di percettori del reddito di cittadinanza. La Sicilia, infatti, è dietro soltanto alla Campania, che, nonostante abbia registrato anch’essa un netto calo rispetto allo scorso anno, quando registrava 332.750 nuclei familiari percettori del RdC, e 27.126 pensionati, nel 2022 ha mantenuto comunque il primato nella penisola con 281.749 nuclei familiari e 751.007 individui coinvolti, e 20.809 pensionati. Per dare una misura al fenomeno, basta confrontare i dati con quelli della regione Lombardia, che conta circa il doppio della popolazione dell’Isola: nel 2021 hanno fruito il reddito di cittadinanza 138.734 nuclei, per un totale di 301.579 persone, e un valore medio mensile di 506,51 euro.
La povertà del territorio siciliano è ad un livello drammatico
Il raffronto risulta meno rilevante se si guarda alla pensione di cittadinanza: in questo caso in Lombardia a fruirne, nel 2021, sono stati 18.262 nuclei, per un totale di 20.088 persone coinvolte e un importo medio mensile di 263,69 euro, mentre in Sicilia sono stati 25.680, per un totale di 29.515 persone e 270,34 euro. Un confronto impietoso, che mostra come la povertà del territorio siciliano è evidentemente ad un livello assolutamente drammatico, nonostante gli svariati tentativi delle istituzioni di mettere una pezza a questa che è una situazione dalla quale sembra impossibile tirarsi fuori. Da quando è stato attivato, è il primo anno in cui il numero di ammortizzatori sociali fruiti diminuiscono: nel 2019 i percettori erano 172 mila, nel 2020 sono cresciuti a oltre 250 mila e nel 2021 superano i 280 mila. Anche l’importo mensile è gradualmente cresciuto nel tempo: si passa dai 618,83 euro mensili del 2020 ai 626,45 del 2021 ai 636 di quest’anno. Un tentativo di reinserimento nel mondo del lavoro di questa pletora di persone viene dall’introduzione, a partire dal primo gennaio 2022, di nuovi incentivi che riguardano coloro che assumono i percettori del reddito di cittadinanza. Sono previsti, infatti, una serie di sgravi per le imprese che assumono a tempo determinato, anche in apprendistato, o indeterminato e sia per i beneficiari del Rdc che avviano attività imprenditoriali.
Ad esempio, se l’assunzione avviene a tempo pieno e indeterminato compreso il contratto di apprendistato, il datore di lavoro beneficia di un esonero contributivo, nel limite dell’importo mensile del reddito di cittadinanza percepito dal lavoratore e comunque non superiore a 780 euro mensili e non inferiore a cinque mensilità.
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