In Sicilia la crisi del settore dello spettacolo risente ancora degli strascichi del Covid. Il mondo del lavoro legato allo spettacolo continua, infatti, a soffrire fortemente dell’emergenza sanitaria: gli ultimi due anni sono stati veramente deleteri per l’intero settore e i numeri registrati dall’Inps sono uno specchio impietoso del danno subito, e di quanto sia difficile recuperare quanto è stato perso.
Spettacolo in crisi, i numeri sono peggiori se si guarda alle giornate lavorative.
Nel 2019 erano 13.402 i lavoratori sul territorio siciliano, per quasi un milione e mezzo di giornate retribuite nell’anno solare, e una retribuzione di oltre 116 milioni di euro.
Il 2020 ha segnato una diminuzione netta: i lavoratori sono scesi a 10.017, con una riduzione percentuale di ben il 25,25%.
Nell’anno sono state svolte 945 mila giornate retribuite, con un taglio di quasi il 35%, per una retribuzione di 80 milioni di euro, -31% rispetto al 2019. Oltre 3 mila persone, e famiglie, rimaste in mezzo ad una strada, e una perdita di retribuzione, in termini economici, di quasi 37 milioni di euro.
Una perdita ancora più ingente se si pensa che a livello nazionale i lavoratori persi lungo la strada sono stati il 21%, e soprattutto, le giornate retribuite sono diminuite soltanto dell’8%.
Unico fattore positivo per l’Isola: se a livello nazionale la retribuzione media giornaliera è diminuita dell’1,8%, in Sicilia si registra un aumento del 5%.
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