Una direttiva UE sul diritto alla disconnessione dagli strumenti digitali dei lavoratori. Il Parlamento europeo ha approvato la Risoluzione del 21 gennaio con le relative raccomandazioni alla Commissione UE. La nuova direttiva mira a migliorare le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori stabilendo condizioni minime per il diritto alla disconnessione. Gli Stati membri, nelle legislazioni nazionali, dovranno riconoscere il diritto alla disconnessione come diritto fondamentale di tutti i lavoratori e in tutti i settori. Bandite le discriminazioni. Il lavoratore sarà tutelato anche in caso di licenziamenti illegittimi o trattamenti sfavorevoli da parte dei datori di lavoro.

Smart working e diritto alla disconnessione: le tutele arrivano dall’UE
Il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione del 21 gennaio 2021 recante raccomandazioni alla Commissione UE sul diritto alla disconnessione del lavoratore in smart working, formalizzate in una proposta di direttiva.
L'iniziativa del Parlamento europeo prende le mosse dai risultati delle recenti indagini svolte da Eurofound, dalle quali emerge un quadro piuttosto preoccupante.
Si rileva infatti che il 27% degli intervistati in telelavoro ha dichiarato di aver lavorato nel proprio tempo libero per soddisfare le esigenze lavorative. Quasi il 30% di tali telelavoratori ha dichiarato inoltre di lavorare nel proprio tempo libero tutti i giorni o più volte alla settimana, a fronte del 5% di coloro che lavorano in ufficio. (IPSOA)
Articolo precedente I saldi? Un flop: Confesercenti registra calo del 40%
Articolo successivo Mantenimento,la moglie ha sempre diritto all'assegno divorzile?
Lascia una risposta