fbpx

Bagheria e il ballo dell'Urbanistica

Bagheria e il ballo dell'Urbanistica

Bagheria e il ballo dell’Urbanistica

Bagheria è stato fra i primi Comuni siciliani a finire nelle mani del M5s. Nel giugno del 2014, il giovane pentastellato Patrizio Cinque vinse nettamente il ballottaggio con il rivale del Pd Daniele Vella. La vittoria di Cinque e la quasi contemporanea della dichiarazione di dissesto (avvenuta poco prima le elezioni), segnarono di fatto un anno zero per Bagheria, e del resto sulla spinta della novità e della totale cancellazione della precedente classe politica si fondò quasi interamente la campagna elettorale dei grillini, che ebbero facilmente ragione degli avversari (ogni riferimento a quanto potrebbe accadere prossimamente alla Regione non è puramente casuale).

Ma il trionfo del grillismo bagherese si era anche basato su alcune proposte interessanti o comunque innovative come il reclutamento degli assessori tramite curriculum. Un’idea che però è rimasta di fatto lettera morta.

Non mi dilungherò troppo sul passaggio di deleghe e assessori che ha contraddistinto questi anni (tant’è che qualche consigliere d’opposizione ha ribattezzato scherzosamente Cinque come un emulo di Zamparini) perché intendo concentrarmi in modo particolare sulla delicata questione riguardante l’urbanistica.

Va da sé che proprio l’urbanistica è una delega di primaria importanza specialmente per Bagheria, in testa alle classifiche di abusivismo edilizio e ancora senza Prg dopo che una complicata questione legale ha rimandato al mittente il Piano dei primi anni Duemila.

Ebbene questa delicata materia è passata di mano per quattro volte, compresa un breve e discusso interim del sindaco. Il primo incaricato è stato Luca Tripoli, architetto, attivista e fedelissimo del sindaco. Tripoli però lo scorso anno è stato travolto dallo scandalo messo in piazza da “Le Iene”. La sua famiglia aveva costruito un’abitazione in una zona di inedificabilità assoluta, e così, dopo i primi tentennamenti si è dimesso, lasciando vacante la delega per oltre 60 giorni. Lo scandalo travolse pure Cinque e la casa della sua famiglia che ha comunque professato sempre la sua estraneità a fatti riguardanti prima della sua nascita, con la pratica di sanatoria che avrebbe dovuto essere evasa di lì a poco.

A Tripoli succedette l’ingegnere Caviglia, coetaneo e amico di Cinque (sono stati compagni di scuola) restando in sella per appena sette mesi, prima che un infortunio a calcetto lo appiedasse (è il caso di dirlo) per 70 giorni, costringendolo a rinunciare all’incarico. E qui entra in campo Cinque che, nominando come nuovo assessore il consigliere comunale del M5s Gaetano Baiamonte, si riappropriava della delega.

E la pratica sulla casa di famiglia? Nessun problema per il sindaco, gli uffici se ne stanno occupando in maniera indipendente. E la direzione politica chi la dà? Il Comune ha rapporti diretti con la Soprintendenza, secondo Cinque, quindi tutto ok. E perché prendersi in mano una delega che poteva suscitare dubbi? Secondo il primo cittadino perché lui in due e anni mezzo ha preso confidenza con la materia e dunque era la persona più qualificata per farlo, al contrario di Baiamonte che era ancora a digiuno di urbanistica. Mah.

Davvero tutto ok? Al sorgere dei primi dubbi, con l’opposizione pronta a chiedere l’apertura di un’inchiesta per verificare l’esistenza del conflitto di interessi, anche questa delega è stata assegnata a Baiamonte. Ma Cinque lo avrà fatto per rimandare al mittente i dubbi? Lui stesso afferma di no.

“La decisione iniziale di mantenere la delega all’urbanistica tra le mie attività – ha affermato Cinque - era temporanea e legata al fatto che l’assessore Baiamonte aveva necessità di prendere confidenza con tutte le delicate deleghe di cui è stato rivestito”.

Tra la nomina di Baiamonte (13 ottobre) e l’assegnazione della delega all’Urbanistica (8 novembre) sono passati 26 giorni, tempo evidentemente necessario per capire i meccanismi che la regolano e, allo stesso momento, di operare per le altre stesse deleghe (Verde pubblico, Servizi cimiteriali, Protezione civile e Pubblica illuminazione ed energia). Praticamente un supereroe!

È evidente che qui ci troviamo di fronte a un ridicolo balletto dove fra un passo e l’altro l’urbanistica bagherese rimane allo stesso punto di prima. Cioè molto indietro: il Prg rimane inattuato e le abitazioni abusive restano dove sono. Con buona pace di ogni proposito di sviluppo.

Luca Mangogna

 Twitter: @LucaMangogna

luca mangogna

Articoli simili

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi