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I temi del passato al centro della ripresa dei lavori all’Ars

I temi del passato al centro della ripresa dei lavori all’Ars

I temi del passato al centro della ripresa dei lavori all’Ars

L’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) riapre i lavori nel 2025 con interrogativi che affondano le radici in un passato neanche troppo remoto, ma che, considerati i ritmi della politica, appaiono distanti. Tra questi spicca una domanda cruciale: quali azioni urgenti si intendono adottare per sfruttare le risorse europee ancora disponibili entro il 31 dicembre 2023? Una questione essenziale per la ripresa economica e il miglioramento della qualità della vita in Sicilia.

Questo interrogativo, posto originariamente dal gruppo Sud chiama Nord due anni fa, sarà finalmente discusso nella seduta del 15 gennaio. Tra gli argomenti al centro del dibattito non mancano però atti e interrogazioni datati, che hanno perso parte della loro rilevanza a causa del tempo trascorso.

I primi temi del 2025 a Sala d’Ercole

La prima seduta del 2025 vedrà la partecipazione dell’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, chiamato a rispondere a interrogazioni e interpellanze che, in molti casi, risalgono all’epoca di Marco Falcone, predecessore di Dagnino e ora eurodeputato a Bruxelles.

Tra le settanta pagine dell’ordine del giorno emergono richieste di chiarimenti su temi ormai superati. Ad esempio, l’interrogazione di Sud chiama Nord sull’utilizzo dei fondi europei in scadenza a fine 2023, o quella del Movimento 5 Stelle sul caro carburante, presentata a settembre di due anni fa, quando il prezzo della benzina superava i 2 euro al litro.

Oggi, grazie al calo dei prezzi, quella situazione non rappresenta più un problema urgente, ma rimane uno spaccato delle difficoltà affrontate in passato.

Interrogazioni fuori tempo

Circa metà degli atti in discussione sono stati depositati nel 2023, mentre il resto risale alla prima metà del 2024. Tra i temi più datati si trova una richiesta del M5S relativa ai superminimi dei dipendenti della Società degli Interporti Siciliani, ora al centro di un piano di liquidazione voluto dal Governo Schifani.

Un’altra interrogazione, firmata da Giuseppe Lombardo (Sud chiama Nord), chiede chiarimenti sulla situazione contabile dell’Azienda Siciliana Trasporti (Ast). Da allora, però, sono avvenuti cambiamenti significativi, tra cui la nomina di un nuovo presidente e l’approvazione di un piano di risanamento.

Infine, una richiesta del deputato Giovanni Burtone (Pd) sulle tensioni nei centri per l’impiego descrive episodi che oggi suonano come cronaca storica, con l’intervento delle forze dell’ordine per sedare le proteste dei cittadini.

Utilità e produttività in dubbio

Molte delle interrogazioni in agenda sono soggette all’articolo 140, comma 5, del regolamento Ars, che prevede una risposta scritta entro novanta giorni dalla ricezione dell’atto. Tuttavia, è prassi consolidata che le risposte vengano date anche in aula.

Resta aperto il dibattito sull’utilità di discutere temi ormai superati. “È una prassi consolidata che serve più che altro a fare minutaggio e a gonfiare i dati sulla produttività dell’Assemblea”, commenta a microfoni spenti un veterano del Palazzo.

I lavori all’Ars, dunque, si riaprono con uno sguardo al passato, tra questioni irrisolte e l’urgenza di recuperare credibilità e concretezza nel futuro della politica regionale.

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