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Baiamonte ha detto No. Via i pini da Bagheria

Baiamonte ha detto No. Via i pini da Bagheria

Baiamonte ha detto No. Via i pini da Bagheria

Il sogno di ogni cittadino è avere un amministratore che risponda sollecitamente alle proprie lamentele. C’è una buca nella strada? La si ricopre immediatamente. Non importa a lui se si faccia con il calcestruzzo o con l’asfalto, la cosa fondamentale è che quella buca non ci sia più. Solo che amministrare è cosa ben diversa dall’ufficio reclami di una ditta privata, e soprattutto ci sono scelte che vanno fatte pensando soprattutto al futuro. Una strada urbana non è uno smartphone o un pc da mandare in assistenza, perché prima o poi quegli oggetti sono destinati a finire, mentre la città è vissuta prima di noi e vivrà anche dopo di noi.

Eppure c’è che chi fa il sindaco e l’assessore esattamente in questa maniera. C’è una buca e la ricopre alla meno peggio. Poco interessa loro che se la buca è stata chiusa male e che a breve termine si riaprirà magari anche più grande o pericolosa. Perché chi fa il sindaco o l’assessore non deve pensare solo al presente, prendersela col passato e dimenticarsi il futuro.

Questa lunga premessa, durante la quale spero di non avervi annoiato troppo, è per raccontarvi cosa è accaduto e sta ancora accadendo a Bagheria. Dove l’Amministrazione ha deciso di sradicare l’intera colonia di pini di viale Bagnera. I motivi risiedono unicamente nelle lamentele di alcuni abitanti della zona che hanno protestato perché le radici dei pini hanno causato danni evidenti all’asfalto e al marciapiede, rendendo l’area pericolosa.

È stato studiato un piano di recupero degli alberi? No. Una relazione di un tecnico che certificasse l’abbattimento dei pini come unica soluzione praticabile? Nemmeno. Al contempo però è stato deciso che la città spogliata dei suoi polmoni, sarà ricompensata con la piantumazione di palme. Proprio in un periodo in cui l’invasione del punteruolo rosso ha devastato immense distese del prezioso tipo di albero e proprio un tipo di vegetazione che è ancora più costosa da mantenere. Le lamentele però sono state zittite.

L’assessore al Verde Gaetano Baiamonte parla ormai da grande esperto della materia, pur essendosi insediatosi meno di un mese fa. “Nel passato – ha detto - non è mai stata fatta una seria programmazione e uno studio per verificare se le specie arboree piantate in città fosse davvero idonee a quelle collocazione (proprio come ora, nda). Alcune piantumazioni sono avvenute senza alcun criterio (idem come sopra, nda) per questo motivo ci vogliono atti coraggiosi, che da principio possono sollevare l’ira di alcuni ambientalisti per la fine di alberi dannosi e pericolosi per la collocazione ma che verranno sostituiti con specie più idonee ai marciapiedi, alle sedi stradali, al verde pubblico cittadino”.

Avete letto bene, specie più idonee. Parola dell’esimio assessore esperto del settore da tre settimane. Che però l’ira degli ambientalisti l’ha accesa per davvero. Legambiente Bagheria ha protestato duramente contestando ogni punto di quanto deciso dall’Amministrazione. “È vero – ha osservato il presidente dall’associazione Luigi Tanghetti - che i pini non sono specie atte al verde pubblico, ma è pur vero che esistono tecniche arboree e colturali atte alla salvaguardia di entrambi i sistemi (floreali e urbani). Prima di un qualsiasi abbattimento vi deve essere una relazione di un tecnico che attesta la necessità di abbattimento e poi l'autorizzazione e comunicazione agli enti preposti”. Elementi assolutamente assenti nella vicenda.

Ma l’intrepido Baiamonte non è la prima volta che si scontra gli ambientalisti. “Poco dopo il suo insediamento – ha aggiunto Tanghetti - i pini presenti nella piazzetta antistante la scuola Bagnera erano stati tagliati al colletto benché sani e anche in quel caso a taglio appena effettuato, ne avevamo valutato la situazione vegetativa integra, alla presenza di un differente agronomo dall'odierno rilevando il sacrificio inconsulto di tre alberi in ottima salute su quattro, che non solo non ci è mai stato adeguatamente giustificato, ma ciò che è peggio alla luce dell'attualità, non è mai stato onorato come di dovere, da alcuna alternativa ripiantumazione di altra specie arborea”.

La domanda da porsi è: cosa mai avranno fatto di male i pini a Baiamonte? Sarà stato bullizzato da un tizio o più di tizi di nome Pino in passato?

luca mangogna

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