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Non fare come quelli che spiegano l'ovvio

Non fare come quelli che spiegano l'ovvio

Non fare come quelli che spiegano l’ovvio

Chi pratica il cretino diventa cretino, è un vecchio detto che si sposa con uno quasi gemello: chi vede uno che discute con il cretino, non sa chi dei due sia il cretino. Sembra tutto ovvio, quasi una tautologia, cioè definire alcunché si fa ripetere al predicato ciò che è già detto nel soggetto.
Sentiamo tanta gente che con aria saccente spiega il banale e l’ovvio, come dire che c’è il sole, che sta piovendo, che una pietanza è calda o un gelato è freddo. Sono i parolai, che usano la bocca per respirare, non per dire parole che abbiano un significato.
E tanti di questi parolai, come mestiere, fanno i politicanti, gente che non ha né arte né parte, ma che con il sistema dello scambio fra favore e bisogno ha raccolto i voti di tanti cittadini che si trovavano in povertà. Fermo restando che quando sono andati poi ad occupare posti istituzionali, si sono dimenticati delle promesse, quasi mai mantenute, tanto gli elettori si scordano presto.
Quando qualcuno non è preparato, non ha approfondito le idee, si nasconde dietro frasi generiche, molto generiche.Le frasi generiche consentono di dire contemporaneamente tutto e il suo contrario, di non assumere impegni né formali né sostanziali, di non rispondere dei propri comportamenti, positivi o negativi.
Vi sono stati grandi letterati che hanno scritto sull’ovvio. Uno di questi è Gustave Flaubert (1821-1880) che ha scritto a proposito di luoghi comuni il Dictionnaire des idées reçues. Andrebbe letto tutto per capire come la maggior parte dei dialoghi fra persone sono banali e privi di contenuto vero.
Molti parlano per sentito dire: una volta si usava la frase l’ha detto il giornale. Ciò aveva una ragione: i quotidiani erano scritti in modo approfondito, i giornalisti controllavano le notizie almeno da due fonti, scrivevano il retroscena, quasi in modo documentato, insomma erano fonti di verità.
Oggi non è più così perché la fonte della Verità sono le agenzie di stampa, i siti web e poi, la più approfondita è Wikipedia che sta facendo un danno alla cultura di dimensioni gigantesche. Circolano informazioni, ma non circola la conoscenza: l’ignoranza di ritorno aumenta ogni giorno.

Jacques II de Chabannes de La Palice (1470-1525), modernizzato in Lapalisse, era un militare che diceva cose talmente ovvie che è stato coniato l’aggettivo lapalissiano, nel senso di una questione che non merita dibattito.
Ai nostri giorni è diventato famoso per le sue frasi, appunto lapalissiane, tale Massimo Catalano, il quale vent’anni fa, nel famoso programma di Renzo Arbore “Quelli della notte”, ha cominciato a inondarci delle sue frasi sapienti, per esempio: “è meglio stare bene che stare male”, oppure “è meglio esssere ricchi che essere poveri”. Tutti ridevano senza rendersi conto che, nella loro banalità, quelle frasi ironizzavano su un modo comune di pensare e di parlare che si diffondeva sempre di più: figuriamoci oggi, ad oltre due decenni di distanza.
Il linguaggio televisivo è sempre più banale, qualcuno dice per avvicinarlo all’opinione pubblica, con ciò sottintendendo che essa ha un basso livello culturale. Non siamo d’accordo. Giornali e televisioni hanno il compito di informare, ma soprattutto di formare.Se l’insegnate di scuola o il professore universitario o qualunque interlocutore si portasse al livello del suo auditorio, verrebbe meno alla sua missione, che non è quella di abbassarsi, ma di elevarsi e trainare tutti coloro che partecipano a un corso, di qualunque genere, per saperne di più, per imparare un nuovo linguaggio e ad esprimersi in maniera più appropriata, così eliminando dai propri discorsi parole comuni, usate perché non si conoscono le altre adatte al senso di ciò che si vuole dire.
L’imitazione dei fratelli De Rege, fatta da Walter Chiari (1924-1991) e da Carlo Campanini (1906-1984), la sua spalla, partiva sempre con una frase lapidaria: “Vieni avanti, cretino!”. Chiari faceva il cretino, ma le cose che diceva, apparentemente in modo demenziale, erano una vibrante presa in giro dei cretini, di cui la madre è sempre gravida.
Purtroppo i cretini votano, per cui, per effetto della proprietà transitiva, anche i cretini vengono eletti: evviva la democrazia!

Carlo Alberto Tregua

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