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Reddito di libertà basta solo per 600 donne, i requisiti per ottenerlo

Reddito di libertà basta solo per 600 donne, i requisiti per ottenerlo

Reddito di libertà basta solo per 600 donne, i requisiti per ottenerlo

Sono 50 mila le donne italiane che, ogni anno, si rivolgono ai centri antiviolenza. Il Reddito di libertà ne aiuterà soltanto 600 che rinunceranno al diritto all'anonimato. Tutti i limiti della misura

Grande enfasi qualche settimana fa quando è stato annunciato il Reddito di libertà, il sussidio che dovrebbe consentire un piccolo aiuto alle donne vittime di violenza che intendessero ripartire. Ma è davvero sufficiente? Quali sono i requisiti per ottenerlo? Di cosa hanno effettivamente bisogno le donne per uscire dalla situazione di violenza e acquisire la loro indipendenza?

Il Reddito di libertà è sicuramente una misura utile, in quanto consente alle aventi diritto un’erogazione una tantum di 4 mila euro Non sono grandi cifre, ma possono essere d’aiuto in un momento di difficoltà. Tuttavia i tre milioni di euro stanziati allo scopo, tra l’altro recuperati dal piano antiviolenza degli anni precedenti, riuscirà a coprire il fabbisogno di sole 600 donne circa. Troppo poche, visto che l’Istat ci dice che, soltanto nei centro antiviolenza italiani, arrivano ogni anno circa 50 mila donne. Per questo ritengo che si tratti più di un intervento di facciata, sbandierato a ridosso della ricorrenza del 25 novembre

Quali sono i requisiti per poterlo ottenere?

I requisiti per ottenere il Reddito di libertà sono troppo stringenti e soprattutto rispecchiano poco i bisogni reali delle vittime. Per accedere al sussidio occorre che la donna sia seguita tanto dal un centro antiviolenza, quanto dai servizi sociali. Ma non si considera che non tutte le vittime di violenza necessitano di servizio sociale e viceversa.

Tra l’altro, la misura non rispetta il diritto alla privacy e all’anonimato delle vittime. Se al centro antiviolenza è assolutamente garantito il rispetto della volontà della donna, anche quando questa desiderasse non denunciare il proprio aggressore e non rendere note le sue generalità, i servizi sociali chiedono i dati di coloro che prendono in carico. Il che significa che chi volesse provare a ottenere il Reddito dovrebbe necessariamente fornire il proprio nome.

Il doppio binario, di fatto, ricalca il modello del controllo sulla donna, così obbligata a rivelare la propria identità. Ma le criticità non finiscono qui: escluse dalla misura restano le donne che si trovano nelle case rifugio, anche quando siano state prese in carico dai servizi sociali. Perché, appunto, non vivono in un centro antiviolenza”.

Le somme stanziate basteranno a coprire le richieste?

Purtroppo, trattandosi di una misura a sportello, non verrà rispettato alcun criterio economico-sociale di priorità. Accederanno alla misura coloro che avranno presentato per prime la richiesta. Ciò che abbiamo potuto constatare è stata la difficoltà per molte donne nell’acquisire le giuste informazioni al riguardo. Se su alcuni comuni in Sicilia i servizi sembrano essere dotati di personale preparato, altri non sempre sono stati in grado di informare le donne in modo opportuno.

redazione

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